Facciamo sopravvivere le orchidee regalate a Natale

Il termine “orchidee” comprende un gruppo di piante tropicali molto diverse tra loro. Le caratteristiche comuni sono i fiori molto colorati e sgargianti, la lunga durata della fioritura, le esigenze di umidità e temperature. Le tecniche di coltivazione variano notevolmente da un genere all’altro. Oggi parliamo di Phalaenopsis (le foto proposte ne riportano i fiori, le foglie e le radici) l’orchidea più nota e più…regalata a Natale.

La Phalaenopsis fiorisce da novembre ad aprile e può avere fino a tre fioriture annue. Se è arrivata a casa vostra come regalo è in fioritura. Cosa fare per conservarla? Fondamentale è trovare le condizioni ambientali ideali: luce ma non sole diretto, temperature sempre tra i 17 e i 24 gradi e umidità nell’aria. Se in casa l’aria tende a essere secca a causa del riscaldamento si consiglia di nebulizzare spesso con acqua le foglie e le radici dell’orchidea.

L’irrigazione può essere fatta con diverse tecniche: nebulizzare il substrato, metter a bagno il vaso per alcuni minuti, creare un film di acqua in un sottovaso con argilla espansa. L’importante è non far mai seccare completamente il substrato né creare ristagno idrico. Le radici della Phalaenopsis possono saldarsi al terriccio per avere sostegno e nutrimento ma anche sollevarsi e fuoriuscire dal substrato per cercare aria e luce. Lo stato delle radici è il primo segnale del benessere dell’orchidea: se le radici aeree non sono bianco-verdi ma giallastre, brune o tendono a seccare, probabilmente c’è un eccesso o una carenza idrica.

Il substrato delle orchidee in genere è in gran parte inerte, perciò gli elementi nutritivi basilari per la vita della pianta devono essere periodicamente forniti con la concimazione. Si consiglia una somministrazione del concime per via radicale, sciogliendo o diluendo un concime idrosolubile o liquido nell’acqua di irrigazione.  Quanto concime e quale scegliere? La dose dei concimi liquidi dipende dalla diluizione del prodotto ed è indicata in etichetta. La dose di un concime idrosolubile varia normalmente da 0,5 a 1 grammo per litro di acqua. Il concime va scelto in base alla fase vitale in cui si trova la Phalaenopsis: per favorire la ripresa vegetativa dopo un periodo di stasi intervenire con due o tre concimazioni ad alto titolo di azoto; per favorire l’induzione a fiore (in autunno) scegliere un concime ad alto titolo di fosforo e potassio. Durante il resto dell’anno somministrare un concime bilanciato. Non accontentiamoci di far sopravvivere le nostre Phalaenopsis! Vogliamo vederle a lungo fiorite e rifiorite. Approfondiremo questo tema nelle prossime newsletter.