Perché affidarsi a un progettista del verde?

Ma guarda che il mio falegname con trentamila lire la fa meglio!”. Così recitava una celebre frase del film “Tre uomini e una gamba” di Aldo, Giovanni e Giacomo. E in effetti spesso si sente dire “…eh ma il mio giardiniere mi fa spendere meno per fare il giardino, e poi la progettazione è gratuita…”. E allora, perché dovremmo affidarci ad un progettista del verde e dei giardini? Qual è e cos’è quel valore aggiunto che, senza nulla togliere a nessuno, un progettista è in grado di dare al progetto e alla realizzazione di un giardino? Posto che implicitamente il tempo per la progettazione, semplice o complessa che sia, non lo regala nessuno, per ottenere i migliori risultati una condizione essenziale è il confronto continuo tra il cliente e il professionista: affidare il lavoro ad un progettista, dall’ideazione alla realizzazione, significa avere una persona esperta e competente in grado di prendere ogni decisione nell’interesse del cliente, scegliendo e selezionando prodotti e servizi considerando sempre i gusti, le esigenze e le aspettative del cliente, consigliandolo al meglio per condurlo verso una soluzione che sia rispondente alle sue richieste.

Quella che si instaura tra cliente e progettista è una relazione creativa, di fiducia e che spesso diventa anche di amicizia, nella quale il cliente può sollevarsi dall’incombenza di dover gestire fornitori ed esecutori e invece contare su una persona di fiducia e di riferimento per tutti gli aspetti ideativi e realizzativi dell’opera: dalla scelta delle maestranze alla gestione del cantiere e del budget, dal far fronte agli imprevisti in corso d’opera al dipanare difficoltà e proporre buone soluzioni. Insomma, in un mercato che volge spesso lo sguardo al ribasso, il progettista resta quella figura capace di far la differenza proponendo progetti di qualità dove non mancano fantasia, innovazione e concretezza, apportando anche elementi sperimentali e di novità grazie al suo continuo aggiornamento sia culturale sia tecnologico: egli non proporrà mai delle soluzioni preconfezionate ma studierà sempre caso per caso la soluzione migliore e più su misura per il suo cliente.

Lo Studio Agronomico Tovaglieri è un team di professionisti composto da agronomi e progettisti del verde in grado di svolgere e assicurare la riuscita di tutte le fasi della realizzazione del vostro giardino dei sogni.

Affidarsi ad un progettista del verde significa quindi tutelare, oggi, il bene oggetto dell’intervento, dalle opere eseguite alle piante stesse, e la sua presenza è l’unica garanzia di salvaguardia del risultato nell’immediato e a lungo termine, sia per quanto riguarda la qualità progettuale e di esecuzione sia per quanto riguarda il controllo tecnico ed economico dell’intero processo di realizzazione di uno spazio esterno, da vivere e dove passare piacevoli momenti, quale è il giardino.

Diana Marchesin

Se cade un albero, chi è responsabile?

Gli alberi possono cadere. La loro caduta può avvenire a seguito di violenti temporali estivi, di nevicate o del forte vento ma, in molti casi, l’evento meteorologico è solo la causa scatenante in quanto la caduta vera e propria è riconducibile alla presenza di malattie del legno o ad errate cure gestionali degli alberi.

Per prima cosa è bene ricordare che “prevenire è meglio che curare” perciò affidare il controllo delle piante a professionisti permette di ridurre drasticamente i rischi di schianti improvvisi e le conseguenze più o meno estese che tali cedimenti potrebbero comportare. Ma, se la caduta di un albero, o parte di esso, provoca un danno a cose o persone chi deve rispondere della caduta? C’è qualcuno a cui il danneggiato può chiedere il risarcimento dei danni subiti?

In alcuni casi sì. Il diritto al risarcimento del danno è sancito dal Codice Civile in quanto l’art. 2043 cita ”qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno”. Questa è la responsabilità così detta “extra-contrattuale”, regola generale del Codice Civile che vale per qualunque persona fisica o giuridica, pubblica o privata. I concetti esposti nell’articolo mettono in evidenza l’ampiezza e la complessità della casistica: in sintesi, affinché ci sia risarcimento deve essere dimostrato che il fatto sia doloso o colposo. Per definire chi è il soggetto responsabile, in caso di caduta di un albero, bisogna considerare anche quanto previsto dall’art. 2051 del Codice Civile “ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito” dove per “caso fortuito” si intende “un evento naturale o ad esso assimilato, indipendente dalla volontà umana che esca dalla ragionevole prevedibilità a cui non si possa ovviare senza cautele superiori a quelle della media diligenza”.

Altro caso è la cosiddetta “responsabilità contrattuale” definita preventivamente tra due parti: un esempio è il rapporto di tipo contrattuale tra il proprietario (pubblico o privato) dell’albero in questione e un tecnico professionista che effettua operazioni di analisi e monitoraggio continuativo, comprensivo dei controlli periodici, al fine di identificare lo stato di salute della pianta e prevedere eventuali interventi. In tal caso, se vengono eseguite le prescrizioni del tecnico e non si verificano casi fortuiti il responsabile della caduta è il tecnico firmatario della perizia.

Chi gestisce un albero deve inoltre sapere che per i danni alle persone la responsabilità può essere non solo civile ma anche penale. L’approccio ad un caso giuridico di albero pericoloso deve essere serio e competente, visto il gran numero di variabili e le responsabilità in gioco: lo Studio Tovaglieri si occupa anche di questo.

Federico Bonetti

Carie del legno: un minaccia invisibile

La carie è una malattia delle piante legnose che degrada e consuma il legno modificandone le caratteristiche. Il legno cariato cambia colore, consistenza, peso e  perde le sue funzioni di sostegno, di trasporto della linfa e di collegamento tra i diversi organi della pianta.

Gli agenti eziologici che causano la carie sono funghi basidiomiceti, cioè funghi che sviluppano strutture di riproduzione visibili ad occhio nudo e caratterizzate da forme, colori, durezza, opacità o lucentezza diverse specie per specie. Grazie all’osservazione di tali strutture (i carpofori) che compaiono sulla superficie del legno è possibile distinguere il tipo di carie in esame.

Il problema è che  i carpofori “spuntano” su tronchi, sui rami o alla base degli alberi quando il fungo ha già lavorato e compromesso silenziosamente il legno della pianta. Le piante legnose hanno una porzione di legno inattivo che ha una funzione meccanica e di sostegno. Se questa struttura viene lentamente consumata da una carie la pianta non presenta sintomi visibili fino a quando la malattia fungina intacca il legno vivo. Nel frattempo, però, un albero cariato può avere cavità al suo interno e legno “marcito” che accrescono il rischio di schianto o di caduta di branche e rami.

In natura le carie del legno hanno un ruolo nella degradazione della sostanza organica, perciò la loro attività è normale e auspicabile, per esempio, in un ecosistema bosco; ben diverso è il ruolo delle carie del legno in ambiente urbano o agricolo in cui gli alberi hanno uno scopo ornamentale o produttivo. In particolare, le carie sono pericolose se attaccano alberi di grandi dimensioni in parchi, viali o giardini perché ne mettono a repentaglio la stabilità e la sicurezza senza sintomi riconoscibili.

Le soluzioni sono la prevenzione e il controllo: mantenere gli alberi in buona salute, evitando potature errate, distruzione di radici e ferite riduce il rischio di carie poiché queste malattie aggrediscono soprattutto le piante stressate e, nella maggior parte dei casi, hanno bisogno di una apertura nel legno per penetrare; il controllo consiste nel monitorare periodicamente lo stato delle alberature urbane ricorrendo, se valutato pertinente, ad analisi strumentali che rivelino le compromissioni invisibili del legno.

 

Serena Tentorio

Alberi sicuri in città

La continua espansione delle aree urbanizzate ha ridotto notevolmente gli spazi verdi a disposizione dei singoli cittadini, pertanto, ecco che nel tempo sono andati creandosi, nella maggior parte delle città, aree di verde urbano e viali alberati. I benefici associati alla presenza del verde in città sono sociali, ambientali, tecnici ed estetici: stare all’aperto favorisce la distensione, lo svago e la socializzazione dei cittadini; la presenza delle piante migliora il clima, riduce l’inquinamento atmosferico, attenua i rumori, rinfresca e umidifica l’aria. E non da ultimo è da considerare il valore paesaggistico e architettonico del verde urbano, che diventa patrimonio della comunità intera. Come ogni bene comune anche il verde urbano deve essere però salvaguardato e conservato per rimanere performante e sicuro. Sia nel piccolo giardino di casa che nei parchi pubblici il problema della sicurezza degli alberi è sempre attuale e, in particolare, è un tema sensibile in vista di fenomeni stagionali come le nevicate e i temporali estivi.

Lo Studio Tovaglieri, da ben 25 anni impegnato nella cura del verde per il pubblico ed il privato, propone un seminario il 16 giugno 2017, presso la propria sede in Golasecca:  “Alberi sicuri nei centri abitati: come affrontare un tema di grande attualità e responsabilità”.

Per approfondire gli approcci tecnici e giuridici legati alla valutazione dello stato di salute e di sicurezza degli alberi, l’illustrazione delle modalità di intervento attuate nella risoluzione di casi reali in ambito pubblico e privato nonché per lo sviluppo di un Modello di Buona Pratica, partecipa al seminario.

La mattinata si concluderà con un momento conviviale presso la vicina Tenuta Tovaglieri.

Sono aperte le iscrizioni, vi aspettiamo numerosi!

 

Martina Roncalli