Marciapiedi e strade senza Glifosate

Tutte le persone vorrebbero un mondo ideale, senza male, senza cattivi, senza plastica, senza inquinamento, sempre sole, né troppo caldo, né troppo freddo … purtroppo non è così! Il mondo reale creato dall’uomo ci dà anche le cose cattive… come il Glifosate. Questo diserbante diabolico usato per decenni in ambito agricolo ed extra agricolo, che toglie bene e a basso costo le infestanti dalle colture, dalle strade, dai marciapiedi, dai vialetti dei giardini, è diventato in pochi anni peggio del diavolo perché può essere cancerogeno. Chi lo ha detto? Le sentenze di un paio di giudici americani e gli stati che ne hanno vietato l’uso; anzi, ma soprattutto, ne ha parlato internet, dove tutti diventano agricoltori, agronomi e giornalisti.

Quindi, per il quieto vivere sociale (quello del mondo ideale) e poi perché è sempre meglio essere prudenti, è corretto vietarne l’uso nei  centri abitati e negli ambienti naturali, a prescindere, così da scongiurare ogni possibilità di vicinanza e di contatto con questa molecola ed i suoi derivati. La scelta di dare multe astronomiche (tribunali americani) e di vietarne l’uso (ANAS, Regione Toscana, Austria, Francia) è stata corretta, responsabile e lungimirante, volta ad avviarci verso un mondo ideale, scevro da inquinanti e ricco di biodiversità. Poco conta se il salame, il fumo, i diluenti, l’inquinamento delle auto, il PM10 – per citare alcune sostanze – hanno migliaia di volte più probabilità, rispetto al Glifosate (è stato proprio accertato), di provocare il cancro. Demonizzando il Glifosate e limitandone fortemente l’uso sembra che la maggior parte dei problemi della salute dell’uomo e dell’ambiente saranno risolti.

Che il Glifosate non sia come una birretta fresca, è chiaro credo ai più. Ma se usato correttamente secondo le prescrizioni di etichetta ed i consigli di un buon tecnico, è utile e meno pericoloso della stessa birretta e sicuramente meno del gas metano che si usa in casa o del fumo delle sigarette che non sono vietate ma riportano scritte chiare del danno (accertato!) che procurano. Perché non si fa lo stesso sulle confezioni dei prodotti fitosanitari e sul Glifosate? Forse perché non ci sono ancora le stesse accise (59.1 % sulle sigarette) e l’IVA che lo stato incassa.

Proseguiremo nelle prossime newsletter ad illustrare, nel modo più semplice ed oggettivo possibile, pregi e difetti del Glifosate e dei prodotti che contengono questa molecola, facendo riferimento a studi e  pubblicazioni scientificamente attendibili. Questo non per difendere e promozionare i prodotti a base di Glifosate, ma per fornire strumenti utili alla scelta cosciente di ognuno se utilizzare uno strumento chimico per togliere le erbacce oppure farlo manualmente o meccanicamente, con le relative conseguenze positive /negative.

Un mal di testa si può curare con un farmaco analgesico oppure aspettare che passi in modo naturale.

Andrea Tovaglieri