Serata sul tappeto erboso

Il prossimo seminario gratuito  del primo venerdì  del mese sarà il 4 settembre e sempre su Skype! Appuntamento ore 21.00. L’argomento sarà il tappeto erboso e i lavori di ripristino dopo i danni del caldo estivo: arieggiatura, trasemina, nuove semine per i nuovi impianti. Visti l’andamento dell’annata e la stagione pertinente, parleremo anche di danni da Popillia japonica sul prato e di come prevenirli.

Il link di Skype per il seminario sarà pubblicato sulla pagina Facebook del Giardivendolo il giorno stesso, venerdì 4 settembre.

Vi aspettiamo…on line!

Trappole a feromoni per la Popillia japonica: prova sul campo e considerazioni tecniche

Il problema Popillia

Popillia japonica è stata catturata e riconosciuta come specie di nuova introduzione nel 2014. Oggi, a 6 anni da questa segnalazione, il coleottero giapponese è presente in maniera consistente in numerose province della Lombardia e del Piemonte e dal mese scorso è stata segnalata in Emilia Romagna, in provincia di Parma.

È un coleottero rutelide, l’adulto è lungo circa 10 mm con elitre verde metallico dai riflessi bronzei, facilmente distinguibile da altri coleotteri per 12 ciuffi di peli bianchi ai lati dell’addome.

Nei nostri areali Popillia japonica ha una generazione all’anno. Gli adulti escono dalle pupe interrate nei prati a partire dalla fine di maggio e l’inizio di giugno. L’insetto si muove prevalentemente in gruppi numerosi e l’epoca di maggior presenza degli adulti è giugno-luglio, sebbene nella scorsa stagione gli attacchi sono proseguiti fino all’inizio di settembre. L’adulto vola, si nutre provocando defogliazione e distruzione, si accoppia e depone le uova nei prati. L’attività trofica delle larve nei prati è riscontrabile già a fine agosto-inizio settembre, si sospende in autunno-inverno e riprende ad aprile. Il danno provocato dalla Popillia è duplice: gli adulti sono voraci defogliatori, polifagi poiché attaccano più di 300 specie di piante erbacee, arboree, spontanee e coltivate; le larve divorano le radici dell’erba dei prati, dei pascoli e dei tappeti erbosi.

Gli adulti di Popillia japonica distruggono l’apparato fogliare e quindi il sistema fotosintetico, perciò sulle piante a scopo produttivo, come frutteti e vigneti, la defogliazione comporta la mancata maturazione dei frutti. Nelle piante a scopo ornamentale come le rose, il danno è estetico oltre che fisiologico, la distruzione è a carico delle foglie e dei fiori. La presenza di larve di Popillia nei prati è invece segnalata dalla comparsa di chiazze secche, corrispondenti alle aree in cui l’attività della larva ha distrutto l’apparato radicale dell’erba.

La Popillia è considerata nella normativa fitosanitaria un “organismo nocivo da quarantena” e le regioni interessate hanno perciò messo in atto misure fitosanitarie allo scopo di eliminare quanti più insetti possibili e limitarne la diffusione in areali vergini. Ciò nonostante è inverosimile, allo stato attuale delle cose, pensare che sia possibile arrestare la diffusione della Popillia; è un insetto con cui l’agricoltura ed il giardinaggio dovranno convivere.

Trappole a feromone in Regione Lombardia

I feromoni sono sostanze biochimiche con cui gli insetti comunicano tra loro. I feromoni sessuali, con cui un insetto attira il partener di sesso opposto sono richiami irresistibili e percepibili anche a centinaia di metri di distanza.

Le prime trappole a feromone per la Popillia japonica piazzate dalla Regione Lombardia nelle scorse stagioni erano trappole per la cattura massale. Nelle aree fortemente infestate dalla Popillia tali trappole erano da svuotare giornalmente comportando un problema di smaltimento notevole, vista la quantità di insetti catturata. La seconda tipologia di trappole, costituite dal feromone e da una retina impregnata di deltametrina, applica la metodologia “Attract and Kill”: gli insetti vengono attirati e muoiono dopo essere venuti a contatto con la rete. Secondo gli studi condotti dal CREA-DC, organo scientifico del Servizio Fitosanitario Nazionale, ogni trappola può eliminare fino a 26.000 adulti di Popillia japonica ogni giorno (fonte www.ersaf.lombardia.it).

Trappole a feromone per i cittadini

Popillia japonica crea danni consistenti alle coltivazioni agricole ma anche a livello di giardinaggio domestico. Chi ha frutteti e giardini privati attaccati dalla Popillia si è reso conto di avere a che fare con un problema di grande portata, non risolvibile in maniera definitiva. La strategia consigliata, dal Servizio Fitosanitario Regionale ma anche dal buon senso, è eliminare il maggior numero di individui possibile, con mezzi meccanici o chimici.

I trattamenti con insetticidi naturali o di sintesi sono mediamente efficaci: a seconda della tipologia del prodotto, nel momento di maggior volo dell’insetto, le piante trattate appaiono prive di Popillia per qualche giorno soltanto. I trattamenti vanno perciò ripetuti costantemente e mirati alle colture di maggior interesse poiché nei giardini le possibili piante ospiti del coleottero sono moltissime.  

Da questa stagione le trappole a feromoni sono facilmente reperibili sul mercato anche dai cittadini privati. Essendo un dispositivo ad alto contenuto tecnico deve essere spiegato e compreso in modo da essere utilizzato correttamente per portare beneficio e non ulteriore danno.

Studio Tovaglieri si è interessato alle due tipologie di trappole a feromoni per Popillia japonica commercializzate da Giardivendolo srl di Golasecca ed in collaborazione con esso, con la Tenuta Tovaglieri e con diversi clienti privati, a cui va il plauso per collaborazione, è stata condotta una sperimentazione in campo per confrontare e valutare i due dispositivi.

Due trappole (una americana ed una italiana) a confronto: prova in campo

Le due trappole a confronto sono la Japanese Beetle Trap (JBT), prodotta negli Stati Uniti e commercializzata da Rescue.com, e la Biologic Trap (BT) di produzione italiana (Biologictrap.com).

Entrambe consistono in un imbuto di materiale plastico, in cui è fissato il feromone e un attrattivo alimentare, e in un sacchetto di raccolta. Nella prima (trappola JBT) il sacchetto è di plastica con chiusura a pressione; nella seconda (trappola BT) il sacchetto è una retina in tessuto.

Quattro trappole, due per ogni tipologia, sono state posizionate dal 24 giugno al 9 luglio in un areale di circa 4000 mq in quattro diversi punti; i sacchetti sono stati giornalmente svuotati e il contenuto di insetti pesato. Le due tipologie di trappole sono inoltre state spostate ogni giorno a rotazione in modo da svincolare i dati raccolti dalla posizione della trappola. La prova è stata condotta con lo scopo iniziale di valutare la capacità di cattura massale dei due dispositivi ma è stata stupefacente la quantità di adulti catturata: nelle 24 ore in alcuni giorni sono stati raccolti circa 400 g di adulti e in totale, nelle 2 settimane di sperimentazione, circa 3 kg di adulti.

Considerando che un adulto di Popillia japonica pesa mediamente 0,1 g (peso vivo, una volta seccato pesa meno della metà) significa che una singola trappola può catturare potenzialmente 4000 coleotteri al giorno.

Questi i dati globali. Per quanto riguarda il confronto tra le due trappole, in termini di quantità di insetti catturati, la trappola BT è risultata di almeno 2,5 volte più performante della trappola JBT.

La sperimentazione in campo che poi si è prolungata con osservazioni qualitative per altre due settimane, ha permesso di apprezzare i punti di forza ed anche i punti deboli dei due dispositivi e delle generali modalità di posizionamento ed “alloggiamento” affinché le catture siano più efficaci.

Tali punti sono stati oggetto di confronto con il produttore italiano della trappola BT, in un incontro avvenuto presso la sede della Studio Tovaglieri nel mese di luglio. Sono in progetto migliorie del dispositivo per migliorarne l’efficacia e la praticità di impiego.

L’effetto dell’attrattivo alimentare merita un ulteriore approfondimento: un motivo di dubbio sull’impiego delle trappole a feromoni in piccoli appezzamenti è che vicino alla trappola le piante siano più colpite. Durante la sperimentazione in campo questo non è avvenuto, pare che l’accoppiata feromone sessuale + attrattivo alimentare crei un miscuglio irresistibile e gli insetti siano sufficientemente ingannati da ignorare la vegetazione per concentrarsi sulla trappola.

Qual è la prospettiva?

Come accennato nel paragrafo precedente, la prova condotta con lo scopo di valutare la capacità di cattura massale di due diversi dispositivi ha suggerito una nuova prospettiva nell’uso delle trappole a feromoni a livello privato, a causa della notevole quantità di insetti catturata.

Il Giardivendolo ha venduto circa 200 trappole negli scorsi mesi. Se ognuna di queste trappole avesse catturato mediamente 2000 – 4000 adulti di Popillia al giorno (nelle giornate di maggior pressione dell’insetto), i soli clienti del Giardivendolo avrebbero sottratto all’ambiente più di 400 – 800 mila adulti di Popillia al giorno, adulti che non concludono il ciclo riproduttivo. I numeri cominciano ad essere interessanti!

Considerando che non tutti i cittadini privati sono sensibili alla problematica e che il costo della trappola è impegnativo (circa 65 euro – quella italiana), gli Enti Pubblici stessi potrebbero avere interesse a diffondere le trappole tra i cittadini negli areali infestati da Popillia japonica. I cittadini dovrebbero mettere a disposizione di tutta la comunità i propri spazi e il proprio impegno per la gestione della trappola ricevendo in cambio l’immediato beneficio del contenimento del parassita nel proprio giardino.

Lo Studio Tovaglieri sta provando e verificando altre soluzioni per il contenimento dei danni provocati dalla Popillia sia come larva che come adulto e quando i primi risultati statisticamente significativi saranno disponibili, non mancherà di comunicarli.

Sperimentazione in corso: una pianta in vaso per la depurazione dell’aria – NATEDE

Il sistema Natede è di fatto un vaso per piante da interno in cui la capacità delle piante di purificare l’aria dai composti organici volatili (COV) è potenziata dall’attività del contenitore provvisto di un filtro fotocatalitico ricoperto di biossido di titanio. Il filtro cattura ed elimina le particelle più piccole di inquinanti, virus, odori e batteri migliorando la qualità dell’aria in ambienti chiusi e frequentati dalle persone, come uffici o abitazioni.

L’attività di purificazione dell’aria di Natede può essere costantemente monitorata grazie ai sensori del sistema che misurano la temperatura, l’umidità, i livelli di COV, di polveri sottili e di monossido di carbonio presenti nell’ambiente in cui il vaso è istallato. Tramite una pratica App, che fornisce valori e schematizzazioni grafiche di essi, è possibile seguire l’andamento della purificazione dell’aria nel tempo.

Attualmente è in corso una collaborazione tra Studio Tovaglieri e Laboratori Fabrici Srl di Pordenone sull’affinamento del sistema Natede. Il compito affidato al laboratorio dello Studio Tovaglieri riguarda il miglioramento di alcuni aspetti legati alla coltivazione e al benessere delle piante in tali contenitori. Natede possiede un sistema di irrigazione che automatizza e riduce il consumo di acqua. La prima fase della sperimentazione ha avuto lo scopo di garantire un sufficiente approvvigionamento di acqua dalla riserva d’acqua al substrato della pianta in maniera omogenea e costante.

Lo Studio Tovaglieri, con il proprio laboratorio di analisi agrarie, è stato coinvolto nell’efficientamento del sistema di irrigazione. L’esperienza è stata molto interessante ed ha permesso di conoscere le proprietà di idratazione e rilascio dell’acqua di diversi materiali sintetici e naturali e quindi di raggiungere positivamente l’obiettivo della ricerca.

Verde condominiale: la parola ai tecnici

Si riporta al link sottostante l’articolo uscito sul Sole24Ore venerdì 24 luglio sulla gestione del verde condominiale, alla cui redazione ha partecipato il Dott. Tovaglieri.

https://www.studiotovaglieri.it/wp-content/uploads/2020/07/GUIDE-La-gestione-del-verde-condominiale_-aspetti-tecnici-e-profili-legali-_-Quotidiano-del-Condominio-Il-Sole-24-Ore.pdf

Il laboratorio dello Studio Tovaglieri

Studio Tovaglieri propone tra i suoi servizi una serie di pacchetti di analisi agronomiche. Presso il laboratorio dello Studio è possibile analizzare terreni, substrati, acqua di irrigazione ed eseguire analisi fitopatologiche.

I parametri forniti dalle analisi ci permettono di individuare e quantificare alcune problematiche riguardanti piante ornamentali, da frutto, tappeti erbosi, ortaggi, sia a livello hobbisitco che professionale. Le analisi possono avere gradi di approfondimento  e  impegno economico differenti, a seconda della necessità del richiedente.

Quello che viene restituito non sono solo “i numeri” ma anche un commento tecnico e consigli di coltivazione su misura.

Contattateci per preventivi e informazioni!

Serata sugli agrumi

Il prossimo seminario gratuito  del primo venerdì  del mese sarà il 3 luglio e sempre su Skype! Appuntamento ore 21.00. L’argomento sarà  gli agrumi in vaso: limoni, aranci, mandarini, kumquat.

Vedremo come controllare i parassiti più comuni e la nutrizione ideale per avere agrumi belli da vedere e produttivi quando possibile.

Il link di Skype per il seminario sarà pubblicato sulla pagina Facebook del Giardivendolo il giorno stesso, venerdì 3 luglio.

Vi aspettiamo…on line!

L’ Hyphantria cunea tornerà?

Ci vengono rivolte molte domande sull’ Hyphantria cunea, o Ifantria americana, larva di lepidottero ricoperta di setole che la scorsa stagione ha attaccato in maniera massiccia un gran numero di piante da frutto e ornamentali: tornerà?

In realtà è già …tornata, o meglio, la prima generazione dell’insetto, che ne compie 2 all’anno nel nostro areale, è già in corso. Hyphantria cunea è, come detto, un lepidottero: l’aspetto dell’adulto è piuttosto anonimo, è una farfalla bianca, talvolta con le ali puntinate di nero e lunghe circa 1-2 cm.

Sverna come crisalide e sfarfalla nei primi 15 giorni di maggio. Perciò l’abbiamo già incontrata! Gli adulti possono attirare l’attenzione perché compaiono numerosi in un breve periodo di tempo e poi scompaiono fino alla generazione successiva, che sarà in luglio. Vedremo perciò le prime larve divoratrici di foglie tra un paio di settimane. I danni e la quantità di insetti in questa prima generazione non passeranno inosservati, ma saranno un preludio alla seconda e più numerosa generazione che comparirà in agosto.

È consigliato perciò eliminare da subito le larve e i nidi sericei nei propri giardini, per contenere, per quanto possibile, la seconda ondata. Ricordiamo comunque che Hyphantria cunea NON è urticante e non causa la morte delle piante.

Seminari on line con Studio Tovaglieri e Giardivendolo

Dopo il successo del primo venerdì del mese di maggio, Giardivendolo e Studio Tovaglieri propongono un nuovo appuntamento su Skype con il Dott. Tovaglieri e Carlo Fornara. Nella serata del 5 giugno, mantenendo la tradizione del primo venerdì del mese, il focus sarà sugli insetti parassiti, fastidiosi e dannosi, di questo periodo della stagione: Popillia japonica, Hyphantria cunea, zanzare, formiche.

Appuntamento ore 21.00 su Skype per una mezz’oretta insieme. Possibilità di fare domande tramite la chat di Skype.

Poco prima dell’evento verrà pubblicato sulla pagina Facebook del Giardivendolo il link per accedere.

Ci rimettiamo al lavoro!

Da lunedì 4 maggio ricominciano, oltre alle attività dell’ufficio, le attività di rilievo all’aperto dello Studio Tovaglieri e quindi anche le consulenze, l’assistenza tecnica, le analisi degli alberi.

Contattateci per informazioni e preventivi! +39 0331 958293 oppure info@studiotovaglieri.it.

Alberi: ma quanti ne analizza lo Studio Tovaglieri!

In queste settimane di meditabonda e preoccupata introspettiva e scarso lavoro, ne abbiamo approfittato per rimettere a posto l’ufficio ed archiviare pratiche, immagini e dati, ormai  tutto in digitale perché di carta ne usiamo davvero poca. Nello specifico abbiamo voluto elaborare un po’ di dati relativamente agli alberi che abbiamo visto e analizzato in questi ultimi cinque anni, dal 2015 al 2019. Sono emerse rilevanze interessanti che vogliamo condividere con chi ci legge e ci segue. In 5 anni abbiamo “visitato” 12.280 alberi! Una media di quasi 2.500 alberi all’anno. Il 67 % (8.232) di quelli analizzati  appartengono a 11 generi vegetali, come dal seguente digramma.

Tigli ed Aceri sono i più diffusi ed i più seguiti; a seguire Pioppi, Platani, Carpini, Querce e Cedri. Nella provincia di Varese effettuiamo il 54 % delle analisi arboree; a seguire la provincia di Milano con il 21% e Novara con il 10%; il restante 15 % nel resto del Nord Italia, da Trento a Torino. I motivi della richiesta di analisi dei 12.280 alberi sono sostanzialmente 3:

I clienti che si sono rivolti allo Studio Tovaglieri sono sostanzialmente Privati, Enti Pubblici e Aziende Giardinieristiche e non, secondo le seguenti proporzioni:

Le analisi effettuate sui più di 12 mila alberi sono state principalmente (più del 90 %) visive e ben 900 strumentali. Gli esiti delle analisi hanno rilevato che circa il 21 % (2.571) degli alberi analizzati sono in una classe di propensione al cedimento meritoria di attenzione e ricontrollo periodico (Classe C); circa il 3 % sono in classe C/D, un po’ più pericolosa e sui quali bisogna intervenire per garantire la sicurezza delle cose, delle persone e dei luoghi; circa il 2% degli alberi analizzati è risultato in Classe D, per cui bisogna intervenire urgentemente con la rimozione fisica del pericolo o comunque con misure urgenti di messa in sicurezza per estrema pericolosità dell’albero.

Senza impegolarsi ulteriormente in dati che potrebbero risultare noiosi, da queste elaborazioni emergono tante considerazioni e  riflessioni che possono essere riassunte in due affermazione: ma quanti alberi abbiamo guardato, visitato e toccato! Ma quante cose ci hanno insegnato e trasmesso questi alberi con i quali abbiamo trascorso molto tempo ascoltandoci in silenzio! Questo è parte del lavoro dell’agronomo.